Enfleurage è il nome di un antico processo molto affascinante e laborioso un tempo impiegato per estrarre a freddo i composti aromatici dei fiori più delicati. I fiori, raccolti con delicatezza nel momento della giornata in cui la fragranza emanata è più intensa (in molti casi di notte), sono poi adagiati su un sottile strato di grasso (burro di karité raffinato, in questo caso) e sostituiti tutti i giorni con nuovi fiori fino a che il burro non è completamente saturato con il loro profumo. Dopodiché il burro, chiamato “pommade” viene lavato in alcool fino a che tutto il suo profumo è stato catturato. Infine il tutto viene filtrato ottenendo così il cosiddetto “extrait” da enfleurage.
Inutile dire che quella dell’enfleurage è una tecnica lunga e laboriosa, oggi praticamente estinta. Eppure i risultati che consente di ottenere sono tuttora impagabili, poiché permette di catturare il vero profumo di un fiore fresco, o quanto di più gli si avvicini, molto di più di qualsiasi altra tecnica estrattiva. Perciò nonostante il materiale ottenuto sia sostanzialmente meno potente rispetto al corrispondente olio essenziale, assoluta o estratto CO2 (se esistenti!), gli extraits da enfleurage offrono un profilo aromatico unico alla palette del profumiere hobbista, oltre a costituire un importante materiale di studio e di riferimento per appassionati e collezionisti.